Paolo Borsellino al funerale di Giovanni Falcone
Giovanni, ho preparato il discorso da tenere in chiesa dopo la tua morte: “Ci sono tante teste di minchia: teste di minchia che sognano di svuotare il Mediterraneo con un secchiello… quelle che sognano di sciogliere i ghiacciai del Polo con un fiammifero… ma oggi signori e signore davanti a voi, in questa bara di mogano costosissima, c’è il più testa di minchia di tutti… Uno che aveva sognato niente di meno di sconfiggere la mafia applicando la legge. Uno che credeva nella giustizia e nella possibilità di un mondo migliore, uno che non si è mai piegato di fronte alla paura e alle minacce, uno che ha sacrificato la sua vita per un ideale di legalità e dignità.
Giovanni, eri consapevole del pericolo, ma non ti sei mai arreso. Sapevi che la tua lotta era quasi impossibile, ma non hai mai smesso di combattere. Nonostante tutto, hai mantenuto la tua integrità e la tua determinazione. Il tuo lavoro e il tuo coraggio hanno dato speranza a tanti di noi, mostrando che la mafia non è invincibile, che può essere combattuta e sconfitta.
Il tuo sacrificio non sarà dimenticato. La tua morte ha scosso la coscienza di un’intera nazione, ha risvegliato in molti di noi il desiderio di giustizia e di verità. Continueremo la tua lotta, Giovanni, continueremo a credere in quegli ideali per cui tu hai dato la vita. La tua eredità vivrà nei nostri cuori e nelle nostre azioni, ogni giorno.
Signori e signore, Giovanni Falcone non è stato solo un magistrato, è stato un simbolo di coraggio e speranza. Oggi lo piangiamo, ma da domani torneremo a lottare, con la stessa forza e determinazione che lui ci ha insegnato. Perché la sua battaglia è la nostra battaglia, il suo sogno è il nostro sogno.
Giovanni, riposa in pace. La tua vita e il tuo sacrificio non sono stati vani. Ci hai insegnato che vale la pena di combattere per ciò in cui si crede, anche quando sembra impossibile. E per questo, ti saremo eternamente grati.”
In quel momento, il silenzio si fece pesante. Le parole di Paolo Borsellino risuonavano tra le pareti della chiesa, penetrando nei cuori di tutti i presenti. Erano parole di dolore, ma anche di speranza e di determinazione. Parole che ricordavano a tutti che la lotta contro la mafia non era finita, che c’era ancora tanto da fare e che il sacrificio di Giovanni Falcone non sarebbe stato dimenticato.
Quel giorno, in quella chiesa, si era celebrata non solo la vita di un grande uomo, ma anche la promessa di un futuro migliore, di una società libera dalla morsa della criminalità organizzata. E Paolo Borsellino, con il suo discorso, aveva acceso una nuova fiamma di speranza nei cuori di tutti