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Luci Mitologiche: I Lampioni dei Quattro Canti di Palermo

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I “Quattro Canti” (piazza Villena), situati in piazza Villena (nome dato in omaggio al Viceré don Juan Fernandez Pacheco de Villena y Ascalon), sorgono all’intersezione delle due vie principali del centro storico di Palermo, via Vittorio Emanuele (Cassaro) e via Maqueda. Si tratta di uno slargo realizzato tra il 1609 e il 1620, con successivi rimaneggiamenti, caratterizzato dalle facciate convesse di quattro bei palazzi secenteschi. Questi palazzi presentano una classica suddivisione a tre ordini sovrapposti (dorico, ionico e corinzio), con al centro fontane sormontate dalle statue delle quattro stagioni.

Nelle nicchie degli ordini superiori sono collocate le statue di re spagnoli, mentre al livello più alto si trovano quelle delle protettrici di Palermo: le sante Cristina, Ninfa, Oliva e Agata, quest’ultima in seguito sostituita da Santa Rosalia. Tra il 1856 e il 1865, i Quattro Canti subirono modifiche per consentire il deflusso delle acque piovane, con un abbassamento del suolo stradale della via Maqueda. Inoltre, furono aggiunte nuove allegorie nella piazza, con l’inclusione di vasche e fontane che simboleggiano i quattro fiumi di Palermo. In contemporanea, furono installati otto lampioni in ghisa per l’illuminazione pubblica, realizzati presso la fonderia Oretea di proprietà di Vincenzo Florio, che aveva acquisito l’azienda nel 1841 dai fratelli Sgroi.

I lampioni sono impreziositi da figure femminili che stringono tralci d’uva, spighe di grano e fiori, attributi di Cerere, dea della madre terra e della fertilità secondo la mitologia classica. Nei basamenti sono raffigurate aquile, simbolo cittadino, mentre alle sommità si trovano quattro punti luce, tre a bracci e uno centrale in cima, decorati con motivi vegetali.

Foto di Raffaele Baldassarre (Conc. fotogr. P&p 2016)

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Salvino Arena

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