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Le carte Aremi e il settebello

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Le 40 carte siciliane sono suddivise in 4 semi, in siciliano comunemente chiamati anche “pali”, ed ogni seme è composto da 10 carte. In Sicilia abbiamo anche un modo proprio per indicare i semi. I semi sono: coppe (coppi), spade (spati), bastoni (mazzi) e denari detti “aremi”. I quattro semi rappresentano altrettanti classi sociali: coppe gli ecclesiastici, spade i nobili, bastoni il popolo e oro o denari, comunemente chiamati in siciliano “d’aremi”, che rappresenterebbero la classe sociale della borghesia. I semi, comunemente chiamati denari o ori a Palermo, diventano “aremi”. La parola ha origini latine, deriva da aurum, che significa oro. L’aureo era una moneta d’oro dell’antica Roma, originariamente valutata a 25 denari d’argento puro. L’aureo fu regolarmente emesso dal I secolo aC all’inizio del IV secolo dC.

Nelle carte siciliane, i semi di denari detti “aremi” sono tra i più affascinanti, anche perché in diversi giochi hanno valori superiori alle altre. Nel gioco della scopa, è il seme più importante perché è l’unico che fa guadagnare un punto a chi ne conquista più carte. Sempre nella scopa, la carta più “pesante” è il settebello, con questo appellativo viene chiamato il sette di denari, che assegna un punto a chi lo possiede a fine partita.

“A pariedda”, la padella è il simpatico nomignolo affibbiatogli dai palermitani all’asso di denari.

Nel gioco con le carte del Sette e Mezzo la carta più importante è il Re di denari ovvero la Matta, questa può assumere qualsiasi valore, in base a quanti punti il giocatore necessita.

Ambite sono le carte di denari,  anche nel gioco della Stoppa o Stop, fanno guadagnare vincite le accoppiate del sette e del cavallo, e la primiera formata  dalla donna (8), cavallo (9) e il re (10).

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