Moltissimi visitatori palermitani e anche numerosi turisti che in questi giorni si affollano lungo il pittoresco porticciolo della Cala, noto anche come l’antica Porta Carbone, per ammirare una straordinaria opera d’arte che è diventata parte integrante del panorama cittadino stiamo parlando della Marina Yachting con la bellissima fontana trapezoidale.
Lungo il percorso in prossimità dell’accesso dal 2013 staziona un’opera d’arte . Questa affascinante scultura chiamata “La Lapa” dagli abitanti di Palermo, è in realtà un’Ape Bianca, nota come l’apecar a tre ruote della Piaggio.
Situata nel molo Sailem della Cala di Palermo, questa scultura attira l’attenzione di chiunque passi di fronte a essa. È un soggetto fotografico popolare e spesso viene immortalata con un sorriso dai visitatori affascinati. Tuttavia, molte persone potrebbero non conoscere la storia e il significato di questa “lapa” e perché sia stata posizionata proprio in questo luogo suggestivo.
L’Ape Bianca è stata concepita e progettata da Andrea Di Marco, un artista che aveva un profondo legame con questa città. L’installazione di questa scultura è diventata un’incarnazione dei desideri dell’artista, che ci ha lasciato prematuramente all’età di 41 anni. La sua opera trasforma un veicolo quotidiano, il tre ruote della Piaggio, in un’icona pittorica che rappresenta non solo la città di Palermo ma anche un’immaginazione condivisa e uno sguardo speciale sulle cose.
Andrea Di Marco aveva dipinto numerose opere ispirate a questo veicolo, desiderando persino di trasformarlo in una scultura permanente che potesse essere dedicata alla sua amata Palermo. Oggi, è Palermo stessa che dedica questa straordinaria Ape Bianca a lui, posizionandola in modo permanente nel porto della Cala. Questa installazione è un omaggio postumo all’artista, un modo per onorare la sua visione creativa e la sua dedizione alla città.
La “Lapa” o l’Ape Bianca, quindi, è molto di più di una semplice scultura. È un simbolo di creatività, passione e amore per Palermo. Questa opera d’arte invita i visitatori e i residenti a riflettere sul patrimonio artistico e culturale della città, mentre ammirano la bellezza e la vitalità che essa rappresenta. E così, anche se molti potrebbero non sapere il perché di questa scultura, è impossibile non lasciarsi affascinare da essa e non lasciare il porto della Cala con un sorriso, portando con sé un frammento dell’eredità artistica di Andrea Di Marco.
