Nel maestoso Palazzo Reale di Palermo conosciuto anche con il nome di Palazzo dei Normanni svetta la Torre Pisana, ben visibile dalla piazza della Vittoria. La Torre è uno dei pochi esemplari superstiti del gusto architettonico arabo.
La Torre è detta Pisana perchè si racconta che per volere dell’Imperatore Federico II vennero impiegati per la costruzione prigionieri pisani.
La Torre Pisana è conosciuta anche con il nome di Torre di Santa Ninfa.
L’appellativo di Torre di Santa Ninfa nasce perchè si racconta che nello stesso posto dove dal dodicesimo secolo c’è la torre, precedentemente vi era un’altra torre che faceva parte del complesso abitativo dove nacque Santa Ninfa.
La Torre era il posto da dove Santa Ninfa soleva affacciarsi e da li osservava ed ammirava la modestia dei discepoli del Vescovo Mamiliano.
Il padre Aureliano Prefetto, di Palermo, dopo la morte della moglie fece costruire una torre dove dimorare la figlia Ninfa lontana dai vizi di corte. Da una finestra la giovane osservava i cristiani condannati al martirio che con dignità andavano verso il crudele destino.
Ninfa si convertì al Cristianesimo, il padre si oppose ma la fanciulla non cambiò idea fu così che Aureliano la fece rinchiudere in una stanza senza acqua e senza cibo affinchè gli stenti non la facevano ricredere. Ninfa riuscì a sopravvivere grazie anche all’intercedere degli Angeli che provvedevano a sfamarla e a dissetarla.
Il padre allora decise di farla rinchiudere nelle carceri. Fu ancora un miracolo che permise a Ninfa di riuscire a fuggire dalle torture per raggiungere il Vescovo Mamiliano durante il suo peregrinare la giovane fu protagonista di eventi miracolosi.
La ragazza, ventenne giunse a Roma dove morì di stenti e fu sepolta. Gli abitanti del luogo, durante un periodo di siccità, pregarono la giovane Ninfa di intercedere affinché piovesse. Si verificò il tanto desiderato miracolo e i fedeli cominciarono a venerarla come una santa. Si festeggia il 10 novembre. Il suo simbolo è una coppa con le fiamme.
Molte chiese di Roma conservano reliquie di Santa Ninfa, il capo nel 1592 era venerato nella chiesa di S. Maria in Monticelli a Roma.
Nel 1593 il capo della santa fu trasferito a Palermo in un altare della cattedrale, consacrato nel 1598.
Fu in quel periodo che Santa Ninfa assieme a Santa Cristina, Santa Agata e Sant’Oliva venne proclamata compatrona della città di Palermo.
Un paese in provincia di Trapani porta il nome.
Il nome deriva dal greco Nynphe e indicava le giovani donne in età da marito; inoltre le ninfe erano divinità femminili minori dei boschi, fiumi, monti, laghi.
Nella Foto Santa Ninfa ai Quattro canti di Palermo.
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Salvino Arena
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