L’otto marzo è la festa della donna.
La storia della festa delle donne risale al primo decennio del novecento. Per molti anni l’origine dell’8 marzo si è fatta risalite a una tragedia del 1908 dove a causa di un incendio persero la vita moltissime donne , operaie di una fabbrica tessile di New York, la Cotton. L’incendio del 1908 è stato però confuso con un altro incendio nella stessa città, avvenuto nel 1911 e dove si registrarono 146 vittime, fra cui molte donne.
I fatti che hanno realmente portato all’istituzione della festa della donna sono in realtà più legati alla rivendicazione dei diritti delle donne, tra i quali il diritto di voto.
Nell’incendio dell’otto marzo 1908 furono 134 le operaie che persero la vita nel rogo della ‘Cotton’, una fabbrica di camicie di New York, in cui erano state rinchiuse dal titolare perché non partecipassero al uno sciopero.
L’altro tragico evento è datato 25 marzo 1911.
Quel giorno, tra le fiamme scoppiate all’interno della fabbrica Triangle di New York, in cui mancavano le minime norme di sicurezza, persero la vita 146 persone, 126 erano giovani lavoratrici di cui 24 siciliane. Era il 25 marzo 1911, e tra loro c’era anche Caterina Uzzo una ragazza palermitana.
La Triangle Shirtwaist Company produceva le camicette alla moda di quel tempo, le cosiddette shirtwaist. La fabbrica occupava gli ultimi tre piani di un palazzo di dieci piani, furono 62 le vittime che persero la vita nel tentativo disperato di salvarsi lanciandosi dalle finestre dello stabile non essendoci altra via d’uscita.
Caterina Uzzo era nata a Palermo nel 1889 si imbarcò nella nave Campania nel porto di Palermo, arrivando a New York il 23 febbraio 1909. Con il fratello Carlo e la sorella Giuseppa, raggiunsero insieme il padre Gaspare, emigrato anni prima. Nel 1911, Caterina trovò lavoro alla Triangle, al nono piano della fabbrica di camicette bianche.
Mentre le fiamme divoravano il palazzo Caterina si gettò da una finestra. Non morì subito, volerà in cielo mentre si trovava al Bellevue Hospital. Caterina Uzzo è sepolta a New York al Calvary Cemetery.
Questi sono i nomi delle vittime siciliane della fabbrica Triangle di New York:
Clotilde Terranova di Licata, Caterina, Rosaria e Lucia Maltese di Marsala, Provvidenza Bucalo Panno e Vincenza Pinello di Casteldaccia, Vincenza Benanti di Marineo, Michela Nicolosi e Maria Anna Colletti di Bisacquino, Rosa Bona Bassino e Caterina Bona Giannattasio di Sambuca di Sicilia, Vincenza Bellotto di Sciacca, Rosina Cirrito, Giuseppa Concetta Maria Rosa Del Castillo e Maria Santa Salemi di Cerda, Elisabetta e Francesca Maiale di Mazara Del Vallo, Gaetana Midolo di Noto, Concetta Prestifilippo e Rosa Grasso di Cerami, Giuseppina Buscemi Carlisi e Grazia Maria Gullo Floresta di Sperlinga, Caterina Uzzo di Palermo e Giuseppina Cammarata della provincia di Enna.
Una scultura in bassorilievo (Foto), realizzata dallo scultore Mariano Brusca, posta sulla parete dell’auditorium Stella Maris nel porto di Palermo commemora le 38 ragazze, di cui 24 siciliane, vittime del rogo della Triangle Shirtwaist Company, del 25 marzo 1911.
A Caterina Uzzo la quinta commissione consiliare del Comune nel 2016 ha dedicato il viale principale del roseto di Villa Terrasi alla palermitana vittima del rogo della Triangle Shirtwaist.
A Giuseppina Cammarata della provincia di Enna, il comune di capaci ha intitolato una strada.