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Il pozzo di Sant’Oliva nella chiesa di San Francesco di Paola.

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La chiesa di San Francesco di Paola  si trova nella omonima piazza, all’angolo con via Sant’Oliva.

Le prime notizie sulla sua costruzione risalgono al 1310 mentre nel 1518 venne affidata ai frati dell’ordine di San Francesco di Paola che la rasero al suolo costruendo al suo posto, con le donazione del senato della città e della popolazione, arricchendola durante gli anni fino al 1829 e portandola così a quella che si può ammirare ancora oggi, la facciata centrale è a tre ordini con nel primo al centro il grande portale ed ai lati prima vi erano due altri ingressi che oggi sono stati tolti, nel secondo vi sono due nicchie laterali con all’interno delle statue di Santi scolpite dal Gagini mentre al centro vi è una finestra con ampia vetrata mentre l’ultimo ordine è costruito nella parte centrale ed ha tre nicchie con tre mezzi busti sempre ad opera del Gagini di cui quella centrale rappresenta la Beata Vergine con Gesù bambino in braccio mentre nelle altre vi sono da un lato San Francesco di Paola e dall’altro lato Santa Oliva, sul lato destro vi è un alto campanile a forma quadrata con la sommità a punta, l’interno a forma di croce greca è molto vistoso per i marmi e le decorazioni costituiti da stucchi dorati e da affreschi che rappresentano dei miracoli fatti dal santo e poste nelle pareti mentre la volta, costituita da vari archi, è completata da bellissimi affreschi ad opera di Vito di Anna e dello Zoppo di Gangi.vi è anche una cappella con l’urna contenente la reliquia del bastone appartenuto al santo.

All’interno  della chiesa di san Francesco di Paola a Palermo c’è il misterioso pozzo di Sant’Oliva, e la parola “mistero” è davvero la più appropriata dal momento che riguarda anche la Santa e la sua vita.
Sant’Oliva è una di queste figure, la cui storia è così povera di documenti che è stata la leggenda popolare a disegnarne i contorni.
Gli studiosi ancora discutono se collocarla tra i martiri africani del periodo vandalico (V-VI secolo) o se si tratta di una martire siciliana di epoca musulmana (IX-X secolo). Purtroppo, Sant’Oliva non è ricordata né nel Martirologio latino, dove vengono menzionati anche i martiri della persecuzione vandalica, né tra i santi della Chiesa Greco-Sicula, almeno con riferimenti ad un suo culto.
il pozzo di Sant’Oliva, in cui la tradizione dice sia stata sepolta la santa nel 400 d.C., l’epoca è quella dell’invasione dei Vandali durante l’Impero Romano, pare qui sorgesse subito dopo una chiesetta intitolata alla santa.
Altra notizia avvolta nel mistero della chiesa  riguarda un evento miracoloso di inizio secolo del 1900: all’interno della chiesa c’è una statua di San Francesco di Paola (non quella argentea. l’altra in uno degli altari laterali) . Si raccontava che una notte un ladro era penetrato nella chiesa e ai piedi di questa statua mentre rubava gli ex voto in argento, si era visto afferrare il polso dalla mano sinistra della statua mentre le campane della chiesa suonavano da sole. La gente era accorsa in chiesa ed aveva trovato il ladro bloccato e terrorizzato. Tutti videro il braccio della statua lasciare il polso del malcapitato e tornare a tenere il bastone così come si vede ancora adesso.

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