Il Palazzo Alliata risale al 1650, venne costruito nel Piano che un tempo si chiamava “d’Aragona” (dal nome dei nobili proprietari del principale edificio), poi divenuto Piazza dei Bologna e da lì volgarizzato in “Bologni”. Fu eretto ampliando quella che fu la dimora cinquecentesca del Barone Aloisio Beccadelli di Bologna, successivamente alla famiglia Alliata e Moncada. Venne restaurato dopo il terremoto del 1751, con l’intervento dell’architetto Vaccarini.
Presenta un magnifico prospetto, arricchito da stemmi e fastigi di grande effetto ornamentale; al piano terra si aprono due monumentali ingressi, ornati da quattro statue marmoree di media proporzione (una femminile panneggiata di età romana e tre di soggetto mitologico raffiguranti rispettivamente Vesta, Apollo e Diana); l’interno, un tempo ricchissimo di arredi rococò, conserva un salone affrescato da Gaspare Serenario
In questo post vi mostriamo la foto della sala detta “DELLO STEMMA”, dell’amica Laura Longo
In questa sala viene esposto lo stemma della famiglia che originariamente faceva parte del pavimento e che ora è stato spostato sulla parete per proteggerlo. Interessanti sono Da notare i quattro angoli della volta con gli stucchi di scuola serpottiana raffiguranti le quattro stagioni.
Il grandioso e prestigioso palazzo fu donato al Seminario Arcivescovile dalla principessa Rosaria Correale Santacroce nel 1988 e conserva tuttora le splendide collezioni familiari insieme ai numerosi acquisti operati della principessa nel mercato antiquario per arricchire la propria dimora. La stessa principessa fu promotrice del restauro dei soprapporta rococò del Salone dello Stemma.
L’ultimo restauro è datato 2006.
Interessante c’è anche il “fumoir”, si tratta di un rarissimo esempio di stanza del fumo, tappezzata alle pareti in cuoio pirografato. Il cuoio, infatti, è un materiale che “respira” capace di assorbire il fumo e fu dunque utilizzato dagli arabi, fin dal XIV secolo, per tappezzare le stanze destinate a fumoir. Di esempi simili in Sicilia se ne contano ben pochi ed è questo che fa del fumoir di Palazzo Alliata di Villafranca un vero gioiello raro. Il suo delizioso fumoir conserva ancora un leggero profumo di tabacco!!!
Nel Palazzo Alliata di Villafranca è conservata l’unica opera di Van Dyck in collezione privata rimasta a Palermo (accanto alla grandiosa pala con la Madonna del Rosario realizzata per l’oratorio del SS. Rosario in S. Domenico, 1625-1627) tra le numerose prodotte dall’artista durante il suo soggiorno (1624-25) e ormai disperse nei più importanti musei del mondo (Dulwich Gallery di Londra, Metropolitan Museum di Ney York, Museo del Prado di Madrid, etc.).
“La Crocifissione” è il titolo del dipinto del pittore fiammingo Anton Van Dyck (1599-1641).
Il dipinto olio su tela misura 101 centimetri per 75, restaurato nel 2012 è stato recuperato nella splendida cromia originaria che era offuscata da sporcizie e ridipinture è oggi visibile, tra gli arredi preziosi del salone dove da secoli è collocato.
I visitatori che ammirano il quadro diventano parte integrante dell’opera del Van Dyck, in quanto personaggi ai piedi del Cristo crocifisso.
Oggi il Palazzo è aperto grazie a dei giovani volontari, che ogni giorno vi dedicano il loro tempo, permettendo la realizzazione di eventi e attività di vario tipo e le visite guidate nelle suggestive sale del Palazzo, nello specifico il Salone Verde o Sala da ballo, la Sala del Principe Fabrizio Colonna e il Salottino barocco.
Palazzo Alliata di Villafranca è un palazzo nobiliare di Palermo, situato nel centro storico, in Piazza Bologni, 18