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Il lavatoio di Cefalù e la leggenda di Dafni e Naide

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Cefalù è un paesino balneare  che dista dalla città di Palermo 59 Km.

Oltre alle splendide spiagge a Cefalù ci sono diverse attrattive storiche monumentali.

Fondato dai greci che lo chiamarono Kephaloidion (da kefalè, che significa testa)successivamente i romani  cambiarono il nome in Chephaloedium. Il nome deriva dal promontorio della Rocca, che sovrasta il paese e che ha un’insolita forma a testa. Si tratta di uno dei posti più belli della Sicilia, un luogo da visitare assolutamente.

Nel pittoresco paesino normanno di Cefalù lungo la via Vittorio Emanuele scendendo una scalinata in pietra lavica, qualche metro sotto il livello della strada, c’è un pittoresco lavatoio medievale caratterizzato da ventidue bocche di ghisa, di cui quindici teste leonine, sono disposte lungo le pareti del lavatoio sovrastate da basse volte.

Il lavatoi è ancora attivo ed è alimentato dalle fresche acque del fiume Cefalino.

Il fiume Cefalino in origine, scorreva a cielo aperto lungo il lavatoio, ma nel diciassettesimo secolo è stato coperto. Una semplice modifica che ha permesso che il fiume convogliasse e poi sfociasse direttamente sul mare attraverso un piccolo antro.

 

Questa non è stato l’unico cambiamento perché ancor prima, nel 1514, il lavatoio medievale fu demolito e poi ricostruito in posizione più arretrata rispetto alle mura cittadine.

Qui le lavandaie andavano per pulire il bucato, tra grida e canti siciliani, utilizzando le apposite vasche per strofinare i panni.

Nel 1991 lavori di restauro hanno valorizzato il luogo diventando meta per turisti in cerca di refrigerio.

Al lavatoio e il fiume Cefalino sono collegati ad una leggenda che racconta dell’amore tra Dafni e Naide.

Dafni (dal greco  Δάϕνις) era un mitico pastore siciliano, al quale è stato attribuito l’invenzione del canto bucolico.

Dafni era figlio di Ermete, dio delle greggi, e di una ninfa.

Dafni nasce in una magnifica valle dei monti Erei; la madre lo dà alla luce o lo espone in un boschetto di lauro, donde il nome. Cresciuto, egli diviene un pastore ricco di armenti di buoi, ch’egli pascola nelle più amene regioni della Sicilia.

Dafni era un abile suonatore della zampogna, con la quale riusciva ad incantare le ninfe, un giorno si innamorò di una di esse, Naide e la sposò.
Dafni un giorno tradì la sua sposa, Naide per vendetta gli cavò gli occhi. Dafni disperato per aver perso la vista si gettò dall’Olimpo trasformandosi in una roccia, la roccia che sovrasta Cefalù.

Naide nel vedere il gesto disperato del suo sposo, pentitasi iniziò a versare lacrime che alimentarono un bacino sotterraneo che cominciò a scorrere come un fiume, prendendo il nome di Cefalino.
La leggenda racconta che le acque del fiume Cefalino continuano a tutt’oggi ad alimentare il lavatoio di Cefalù.

 

 

 

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