L’8 marzo 2023 venne presentata la lista delle 11 città candidate ad ospitare gli Europei di calcio del 2032 in Italia, tra cui figurava anche Palermo. Una di questa sarebbe stata però rimossa al momento della candidatura ufficiale da parte della FIGC.
Tutti i palermitani e siciliani pregustavano già le emozioni di poter gustare, in caso di vittoria dell’Italia per ospitare gli europei, grandi palconescenici europei con i campioni di tutta europa. Tuttavia, il 12 aprile 2023, con grande sorpresa di tutti, è proprio la città di Palermo è stata declassata come città ripiego e probabilmente non ospiterà alcuna partita dell’evento. Le città confermate sono Milano, Torino, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Cagliari.
La motivazione dell’esclusione data dalla federazione sembra poco convincente: il Renzo Barbera non rientra tra le strutture sportive perché la Sicilia è un’isola. La Federcalcio ha spiegato che per adeguarsi ai nuovi criteri ecologici della UEFA e ridurre l’impatto ambientale dei trasferimenti, si poteva optare per una sola isola. E la scelta è stata la Sardegna con Cagliari, dove lo stadio Sant’Elia ha un progetto già finanziato e in corso.
Tuttavia, molti palermitani e siciliani criticano questa scelta, poiché la motivazione dell’inquinamento dei trasporti sembra poco convincente. Infatti, gli Europei in Italia presuppongono che tutti gli italiani possano assistere agevolmente alle partite del campionato dal vivo. Si presuppone quindi che i palermitani e i siciliani dovranno spostarsi dalla Sicilia per poter assistere a una partita, dovendo fare fino a dieci ore di strada in macchina o in pullman per raggiungere lo stadio più vicino. Pertanto, questa soluzione non sarebbe meno inquinante di aver scelto Palermo come sede e ridurre quindi di almeno un quinto gli spostamenti dei siciliani.
Inoltre, ci si chiede perché si sia dovuti scegliere tra Cagliari e Palermo in primo luogo. Perché non togliere una delle città da Firenze in su come sede per Euro 2032? Dal nord, infatti, il tempo dedicato allo spostamento in generale è molto inferiore, poiché gli stadi presenti nelle regioni settentrionali sono molto più diffusi e capillari, con una distanza media di circa 2-3 ore l’uno dall’altro. Ad esempio, è possibile visitare sei sedi designate partendo da Firenze e arrivando a Torino passando per Bologna, Verona, Milano e Genova, impiegando lo stesso tempo necessario ad un siciliano per raggiungere Napoli, sede più vicina.
Il problema dell’esclusione di Palermo a noi sembra chiaro, ma non avendone conferma non ci vogliamo sbilanciare: la motivazione dell’esclusione ha veramente delle ragioni che giustificano l’assenza del capoluogo siciliano oppure si tratta dell’ennesima metonimia nella quale parlando di Europei in Italia ci si riferisce invece ad Europei nel nord Italia?