Un tazzina di caffè in una mano, una coppa di champagne nell’altra. Così il principe Raimondo Lanza di Travia, nobile siciliano ed ex presidente del Palermo, trasformò il Gallia nell’hotel del mercato.
Siamo negli Anni ‘50, la strategia per chiudere gli affari era sempre la stessa: riceveva gli ospiti in una stanza all’ultimo piano dell’albergo, completamente nudo e immerso in una vasca da bagno riempita di latte.
Nell’estate del 1952 il principe Raimondo Lanza di Trabia si trovava in una suite all’albergo Gallia di Milano e qu’ che convoca Gipo Viani, suo allenatore, per l’ora dell’aperitivo. L’allenatore entra e si trova il suo presidente immerso nella vasca da bagno profumata di sali ed essenze di erbe, prodotti che si fa mandare da Parigi.
Il Principe Raimondo rimane comodamente immerso nella schiumosa vasca. Ordina un Biancosarti per Viani e comincia a bombardare il tecnico: “Ha deciso il suo futuro?. Se rimane con noi voglio una squadra da scudetto. Devo dare filo da torcere al mio amico Gianni Agnelli.
Mi faccia alcuni nomi di “pezzi da 90” che vorrebbe per fare un grande Palermo, ed io farò il possibile per vederli dribblare con la maglia rosanero.
Fu così che il nobile Principe inventò il calciomercato
Raimondo Lanza Branciforte , Principe di Trabia, l’inventore del “calcio mercato”, è stato presidente del Palermo Calcio dal 26 gennaio 1951 al 30 giugno 1952, riuscì a portare la squadra ai vertici della classifica della serie A. Grazie alle sue conoscenze riuscì ad acquistare per la squadra del Palermo, ma anche a titolo personale, giocatori di grosso calibro come Luigi Fuin, Benigno De Grandi, ma anche stranieri come il turco Sukru Gulesin e l’argentino Eneique Martegani, è stato anche un grande conoscitore del calcio grazie ad una sua intuizione portò a Palermo un grande campione , fino ad allora sconosciuto Helge Bronée che acquistò dal Nancy per 40 milioni.
Raimondo Lanza tra le sue conoscenze vantava una grande amicizia con mister FIAT Gianni Agnelli, grazie al rapporto d’amicizia con il presidente del club juventino riuscì a portare a Palermo in prestito diversi giocatori dalla Juventus.
Nel 1954 a Milano, sposò la bellissima attrice Olga Villi da cui ebbe le due figlie Venturella e Raimonda.
La scintilla d’amore tra il principe e la bella attrice si accese al San Domenico di Taormina.
Prima che sposasse Olga Villi, era stato a lungo fidanzato con Susanna Agnelli
Quella di Raimondo Lanza di Branciforti , principe di Trabia è stata una vita intesa e ricca di successi è stato ospite nei salotti più ambiti d’Europa e nelle sue terre ha ricevuto grosse personalità di livello internazionale. La sua morte giunta quando aveva 39 anni è ancora oggi avvolta nel mistero, Muore misteriosamente caduto da una finestra con balaustra altissima, dell’hotel Eden a Roma il 30 novembre del 1954.
Il brano di struggente malinconia, scritto e portato al successo nel 1955 da Domenico Modugno, “Vecchio frack” nasce dall’ispirazione della vita sregolare e mondana di Raimondo Lanza. Questa ballata lirica e raffinata, che ricorda lo stile degli chansonnier francesi, è legata alla fine misteriosa del principe.
Raimondo Lanza di Trabia era nato nel 1915, figlio illegittimo del principe Giuseppe Lanza Branciforte di Trabia e di Madda Papadopoli Aldobrandini, nobildonna veneta. Nel 1927, alla morte del principe, il giovane Raimondo si avvicina ai nonni paterni e va a vivere a Palermo.
testo di VECCHIO FRAC:
Si spengono i rumori
Si spegne anche l’insegna
Di quell’ultimo caffè
Le strade son deserte
Deserte e silenziose
Un’ultima carrozza
Cigolando se ne va
Frusciando sotto i ponti
La luna splende in cielo
Dorme tutta la città
Solo va un uomo in frack
Due diamanti per gemelli
Un bastone di cristallo
La gardenia nell’occhiello
E sul candido gilet
Un papillon
Un papillon di seta blu
S’avvicina lentamente
Con incedere elegante
Ha l’aspetto trasognato
Malinconico ed assente
Non si sa da dove viene
Né dove va
Chi mai sarà
Quell’uomo in frack
Buon nuite bonne nuite
Va dicendo ad ogni cosa
Ai fanali illuminati
Ad un gatto innamorato
Che randagio se ne va
Si spengono i fanali
Si sveglia a poco a poco
Tutta quanta la città
La luna s’è incantata
Sorpresa ed impallidita
Pian piano
Scolorandosi nel cielo sparirà
Sbadiglia una finestra
Sul fiume silenzioso
E nella luce bianca
Galleggiando se ne van
Un cilindro
Un fiore e un frack
E lasciandosi cullare
Se ne scende lentamente
Sotto i ponti verso il mare
Verso il mare se ne va
Chi mai sarà, chi mai sarà
Quell’uomo in frack
Addio al mondo
Ai ricordi del passato
Ad un sogno mai sognato
Ad un’attimo d’amore
Che mai più ritornerà