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La Cattedrale di Palermo e le sue tombe

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La Cattedrale di Palermo è uno dei simboli del capoluogo siciliano, la sua struttura racconta mille anni di storia locale.

La Cattedrale di Palermo è un monumento Arabo-Normanno risalente al 1181 anno del suo completamento dopo l’abbattimento dell’antica moschea e la costruzione della Chiesa cattolica, durante i secoli ha subito continue trasformazioni.

L’architettura della cattedrale di Palermo è una felice espressione di molteplici stili, l’ultimo rimaneggiamento risale alla fine del Settecento, su progetto di Ferdinando Fuga: il restauro cambiò l’aspetto originario del complesso, aggiungendovi la caratteristica cupola e distruggendo la preziosa tribuna di Antonello Gagini (XVI secolo). Anche le cupolette maiolicate che richiamano l’arte bizantina delle navate laterali risalgono all’ultimo rifacimento.

“La Cattedrale è una contaminazione di culture del Mediterraneo.

Anche le tombe raccontano di vari periodi di avvenimenti succedutisi nell’arco dell’ultimo millennio.

Iniziamo ha parlare dei corpi custoditi nella cattedrale con quello Dell’arcivescovo Gualtiero Offamilio, la tomba è posta nella cripta sotterranea . La sua morte risale al 1190.

Di Gualtiero Offamilio non si conoscono effettivamente le sue origini (sicule o inglesi) è stato arcivescovo di Palermo, fu lui che nel 1184 fece abbattere l’antica moschea e intraprendere la costruzione di una nuova splendida cattedrale, simbolo del potere religioso in città.

La cripta sotterranea oltre a quello dell’arcivescovo Offamilio ospita altri 22 sarcofagi.

Nello spazio adibito a luogo delle tombe reali c’è tra gli  il corpo di Federico II. Federico era figlio della Regina Costanza D’Altavilla e di Enrico VI.

Federico nacque il 26 dicembre 1194 a Jesi, nelle Marche, fu l’imperatore che favorì l’incontro delle civiltà greca, latina e araba.

L’imperatore Federico II morì mentre cercava di reagire alle disfatte subite in Italia settentrionale. La fine avvenne nel suo luogo di soggiorno preferito, Castel Fiorentino (presso Foggia), il 13 dicembre 1250. La salma fu portata a Palermo e collocata in un magnifico sarcofago in porfido rosso egizio, come voleva la tradizione normanno-sveva, accanto alla madre Costanza d’Altavilla, al padre Enrico VI e al nonno Ruggero II.

Sempre nell’aria dedicata alle tombe reali troviamo il sarcofago di  Costanza d’Aragona, la prima moglie di Federico II, è un sarcofago in marmo bianco decorato con basso rilievo che presenta una scena di caccia.

 

La tomba di Federico è avvolta in un mistero: quando fu aperta furono trovati 3 cadaveri, uno è stato appurato che si tratta di Pietro II d’Aragona, morto a Caltabellotta nel 1342. Sotto di lui un altro cadavere avvolto in un drappo piuttosto logoro e con un braccio sopra il petto di Federico. L’identificazione è risultata piuttosto difficile e mentre alcuni pensano che sia il corpo di Guglielmo duca d’Atene († 1338), il cui sepolcro vuoto si trova incastrato nella parete della cappella, altri sostengono che sia un corpo di una donna sconosciuta, il che infittisce il mistero.

Nella navata laterale sinistra accanto l’altare c’è un’urna d’argento.

L’urna a reliquiario in cui è custodito il corpo di S. Rosalia, Santa Patrona di Palermo, è stata realizzata nel 1631, su disegno di Mariano Smiriglio, dagli argentieri Giuseppe Oliveri, Francesco Rivelo, Giancola Viviano, Matteo Lo Castro con la collaborazione di Michele Farruggia e Francesco Roccuzzo.

Una delle Cappelle della navata di sinistra custodisce le spoglie del Cardinale Salvatore Pappalardo, Arcivescovo emerito di Palermo (Italia), nato in Villafranca Sicula, arcidiocesi di Agrigento, il 23 settembre 1918, è stato per 26 anni alla guida della Chiesa del capoluogo siciliano. Il Cardinale Pappalardo è deceduto a Palermo il 10 dicembre 2006.

All’interno di un sarcofago a forma di spiga, posto nell’altare dell’Immacolata in Cattedrale, sono deposte le spoglie di don Pino Puglisi, il parroco del quartiere Brancaccio di Palermo, ucciso nella tarda serata del suo 56° compleanno, il 15 settembre 1993.  Il corpo di padre Pino Puglisi testimone di una fede che ci ricorda di una Sicilia riscattata dal potere mafioso”.

Foto: Fotografa Palermo VII edizione 2022. Silviano Scardecchia Cattedrale di Palermo vista all’infrarossi

 

 

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