La chiesa di Santa Maria Dell’Ammiraglio conosciuta anche con l’appellativo “La Martorana”, fa parte dei monumenti Arabo – Normanni inseriti nel percorso proclamato Patrimonio Unesco.
Nel 2015 e precisamente il 3 luglio l’UNESCO ha proclamato un percorso di Palermo patrimonio dell’Umanità, si tratta di un percorso che include 9 monumenti di fattura ARABA NORMANNA risalente agli inizi dell’anno mille
I siti nello specifico sono:
1. PALAZZO REALE E CAPPELLA PALATINA
2. CHIESA DI SAN GIOVANNI DEGLI EREMITI
3. CHIESA DI SANTA MARIA DELL’AMMIRAGLIO (CHIESA DELLA MARTORANA)
4. CHIESA DI SAN CATALDO
5. CATTEDRALE DI PALERMO
6. PALAZZO DELLA ZISA (foto)
7. PONTE DELL’AMMIRAGLIO
8. LA CATTEDRALE DI CEFALÙ
9. LA CATTEDRALE DI MONREALE .
La chiesa che oggi ammiriamo nella Piazza Bellini è figlia di due epoche diverse.
Si intuisce facilmente guardando i tetti e il pavimento.
La parte vicino all’altare è decorato con mosaici di fattura bizantina, mentre la parte centrale e quella vicino l’ingresso è decorata con la pittura barocca, stesso discorso vale per i pavimenti una parte con tasselli di mosaico e l’altra con i marmi barocchi.
La chiesa di Santa Maria Dell’Ammiraglio è una delle chiese più antiche della città, costruita in origine a pianta quadrangolare sullo stile delle contemporanee chiese bizantine.
L’interno della chiesa antica risalente alla dominazione Normanna è abbellito con mosaici bizantini come il ciclo pittorico (realizzato tra il 1143 e il 1148).
Il Cristo Pantocratore della cupola è circondato da quattro angeli in adorazione.
Alla base della cupola si trova un fregio in legno di abete con dipinta un’iscrizione in arabo,
la lingua madre del committente dell’opera, che reca un inno della liturgia bizantina. Il tamburo ospita gli otto Profeti e, nelle nicchie angolari, i quattro Evangelisti. Il resto della decorazione celebra la Vergine, alla quale la chiesa è dedicata.
La parte barocca risale agli ultimi decenni del ‘600 quando a seguito dell’abbattimento dell’abside centrale, venne realizzato l’attuale cappellone quadrato con cupola.
La parte verso l’uscita fu realizzata per permettere l’allungamento della chiesa fu realizzata nel 1588. La volta del nuovo spazio fu decorata con affreschi barocchi eseguiti nel 1717 da Guglielmo Borremans (1675-1744) e Olivio Sozzi (1690-1765).
Entrando nella parte barocca sono presenti due splendidi mosaici a sinistra c’è l’icona musiva di Giorgio D’Antiochia rappresentato dinanzi alla Vergine. La Madonna regge un cartiglio nel quale si legge una preghiera di intercessione in lingua greca che Lei stessa rivolge a Cristo in favore dell’Ammiraglio antiocheno che Le aveva dedicato la chiesa.
Sul lato opposto si trova il mosaico raffigurante Ruggero II, vestito come un imperatore bizantino, con il capo lievemente chinato mentre viene incoronato direttamente da Cristo sottolineando, così, l’investitura divina del suo potere.
Questi due mosaici originariamente erano posti esternamente fu con l’allungamento dell’edificio che vennero inglobati all’interno.
Il profondo presbiterio quadrangolare risale al 1685 ed è decorato da marmi mischi; sull’altare vi è un prezioso tabernacolo in lapislazzuli della fine del XVII secolo, e l’”Ascensione” dipinta da Vincenzo da Pavia nel 1533.
In alto sopra il portone di ingresso la presenza di belle grate di clausura in ferro battuto testimoniano che un tempo, annesso alla chiesa vi era un convento di suore.
La chiesa fu fondata nel 1149 per volere di Giorgio d’Antiochia, il grande ammiraglio siriaco al servizio del re normanno Ruggero II dal 1108 al 1151, e fu dedicata alla Madonna: motivo per il quale diventò nota come “Santa Maria dell’Ammiraglio” .
La chiesa, restaurata tra il 1870 e il 1873 da Giuseppe Patricolo, è oggi intitolata a San Nicolò dei Greci, sede della concattedrale dell’Eparchia di Piana degli Albanesi e punto di riferimento della comunità di fedeli di rito greco-ortodosso.
Foto: Fotografa Palermo IV edizione di Maria Di Salvo. Particolare della Martorana